sabato 24 novembre 2012

PUNCH

Se hai un problema non cercare la soluzione su internet. Ancora di più non farlo se CREDI di avere un problema. Questo non solo potrebbe confermare ogni tua ipotesi a riguardo ma, drammaticamente, peggiorare la diagnosi. Siti di psicologia, astrologia, ricette natalizie e wikipedia affermano con sicurezza che io possa essere, nell'ordine:
Alcolizzata
Anedonica
Autolesionista
Bipolare
Ciclotimica
Cioccolista ( ebbene sì, esiste)
Disforica
Distimica
Depressa
Fobica dei rapporti seri
Internet dipendente
Ossessivo-compulsiva
Paranoica
Scorpione ascendente Pesci
Segno d'acqua complicato ed aggressivo, difficilmente compatibile con tutto lo zodiaco
Sociopatica
Snorlax selvatico
Shopping dipendente
Tabagista
Un panzerotto ripieno di castagne e cacao.

E dopo questa tragica visione di me, direi anche: aspirante suicida.
E io che volevo solo sapere cos'è quella strana sensazione attanagliante, che ti colpisce lo stomaco come un pugno, forte e violento. A volte all'improvviso, senza motivo... mentre vivi e credi anche di stare quasi bene,  mentre ti godi una tranquillità apparente, una felicità finta, di seconda mano, sembra quasi voglia ricordarti che non c'è speranza per te, qualcosa andrà male, ti stai solo illudendo. Altre volte quando sei perso... in un pensiero sbagliato, in cui non avresti dovuto avventurarti, in un ricordo doloroso, in una verità cattiva. E' simile alla sensazione che si prova quando ti ricordi troppo tardi di aver dimenticato qualcosa di importante, o di aver perso un oggetto prezioso... o come quando qualcuno a cui tieni ti lascia e sai che non puoi più rimediare. Ti senti svuotato... e poi all'improvviso brucia tutto. E' veloce, non riesci a seguire le immagini nella tua mente, si scompongono e si ricompongono, ma ritornano comunque. Quel colpo ti annienta in qualunque momento, anche quando non ci pensi più. Dicono sia senso di vuoto, di abbandono, ansia. Dicono che sia paura, che tanto passerà. Io dico che è solo la realtà. Quando la realtà ti ricorda violentemente che è li, e che tu non puoi scappare, ti ferisce. Lo fa colpendoti allo stomaco. In quel modo, con un pugno ben piazzato da cui è difficile riprendersi. Consigliano di andare avanti, di far uscire quello che abbiamo dentro, di scrivere e mettere nero su bianco quello che pensiamo. Scrivere per sfogarsi, per capirsi meglio, per non perdere i pensieri importanti, fare ordine dentro la mente. O scrivere perchè in fondo speriamo che qualcuno prima o poi legga e ci salvi. Dalla realtà che ci prende a pugni.
A volte vorrei dei guantoni da boxe per reagire.
La maggior parte delle volte invece, vorrei davvero essere un panzerotto ripieno di castagne e cacao.