mercoledì 13 novembre 2013
HAPPY BIRTH-FAIL.
23 anni. 23 anni e fare il punto della situazione, 23 anni e mettere un punto alla situazione. Ma si, mettiamo un punto, altrimenti fare l'analisi logica della mia esistenza diventa troppo complicato. Per non parlare di quella del periodo, ho sempre avuto problemi ad individuare causali e finali della mia vita. 23 anni, sei grande, sei matura, beh lo ero anche a 22, 365 giorni in più possono davvero fare tutta questa differenza? Decisioni, responsabilità, indipendenza, ma forse forse era meglio a tredici anni, quando scrivere " t.v.b" al compagno di classe sembrava la cosa più difficile del mondo. Oddio, forse lo è ancora, per alcuni, per me. Quindi cosa è cambiato? Ah, già, posso votare, bere e firmarmi le giustifiche. Fico. Passeranno altri due anni e saranno nozze d'argento con me stessa, che unione sbagliata, la mia con me. Come posso portare avanti questa relazione, se già le basi sono deboli? Non so decidere nemmeno tra pizza e patatine. Fatemi divorziare, non posso cambiare, il problema sono io non sei tu. Ma Il compleanno è sempre un punto di svolta. Dopo, infatti, io peggioro sempre. Non a caso a pessimi compleanni sono seguiti puntualmente anni pessimi. Magari però, alla gente vorrei chiedere di risparmiare banalità del tipo" il giorno del tuo compleanno devi essere allegra", e perchè, gli altri giorni non me lo merito? O al massimo di estenderle a "per sempre", che è un augurio migliore e meno specifico. Con la sfiga non si scherza, siate chiari, perchè, con me funziona tutto all'opposto di tutto. Voi mi augurate un giorno di gioia, e io poi passo un anno di merda, e non è nemmeno così scontato il giorno di gioia. Anzi, è quasi impossibile. Io non li capisco i compleanni A parte l'evidente disagio che comporta il "tanti auguri a te" e lo sforzo nel dire " non dovevi!" quando qualcuno ti regala dei soldi (non è vero, dovevi e grazie), non è tutto un po' un controsenso? Sono nata, e già questo potrebbe essere un evento discutibilmente positivo, continuo a vivere di stenti, ansie e paranoie, invecchiando, perchè questo accade, inevitabilmente, biologicamente, irreversibilmente. E secondo voi, dovrei pure festeggiare con spensieratezza? Ma poi auguri per cosa? Gli anni di merda passati, gli anni futuri peggiori? Auguri di che? L'avvicinarsi alla tomba? COSA? Festeggiamo il fatto di essere sopravvissuti ad un altro estenuante anno?! Io ci provo anche a celebrare la mia nascita, ma i miei compleanni finiscono sempre per prendere una piega tristissima o, nel peggiore dei casi, catastrofica! Da quando a sei anni sfondai un passeggino per le bambole finendo di culo a terra (complimenti per la furbizia) non ricordo un cinque novembre che sia filato mai del tutto liscio. Dopo il culo a terra è stata la volta della testa, e mica una botta leggera, ricordo delle radiografie e probabilmente danni riscontrabili ancora adesso, ci fu il compleanno-panico da divorzio dei genitori, ci fu il compleanno " regaliamo un pigiama a Claudia.", lo so, non vale, ma che regalo di merda è un pigiama?! I compleanni " mio padre non mi telefona", quelli " mi telefona e mi fa i cazziatoni" e ancora i " era meglio se non mi telefonavi". Il compleanno " invitiamo a casa un polacco e prendiamoci un palo gigantesco" (ok, questo è stato tragicomico), e poi i miei preferiti, cinque anni di sfiga di seguito, che dopo i diciotto, ha ragione mio cugino, è solo una lenta ( manco troppo) discesa verso la morte. Tra febbre, denti scheggiati, giramenti di palle, litigate violente, vodka russa, vodka russa finita tutta nel water esattamente tre minuti dopo, Pink a tutto volume ( che merda), arrivo al cinque novembre del 2013 e penso: Claudia, non è cambiato nulla, e tu non cambierai. L'unico proposito è non fare propositi, che poi non li mantieni, ed è anche peggio (Senso di colpa > Negligenza). Compra il vino e ubriacati. (Ah beh, un proposito sono riuscita a mantenerlo.)
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